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Diffusa dagli anni ’90, costantemente riscoperta e rinnovata, quella del degradé è un approccio che non teme il passare degli anni e che, anzi, stagione dopo stagione è in grado di donare alla propria chioma un effetto sfumato davvero accattivante.
Che si abbia una bella chioma lunga e fluente, o una chioma più corta e sbarazzina, niente cambia: con questa tecnica di colorazione è possibile ottenere risultati davvero meravigliosi!
Ma che cos’è il degradé? Quali sono le differenze con il balayage e altre tecniche di colorazione?
Cerchiamo di scoprirlo insieme!
Cos’è il degradé
Come ben visibile dalle foto che ritraggono alcune delle più belle capigliature arricchite dal degradé, questa tecnica permette di ottenere una colorazione molto naturale sulla propria chioma, con un risultato finale che richiama all’immaginazione quello che si potrebbe ottenere dopo una lunga esposizione al sole e al mare.
Insomma, il degradé è una manna dal cielo per tutte le donne che desiderano poter abbellire la propria chioma con delle sfumature naturali, diffondendo un look semplice e giovanile.
Peraltro, il degradé sembra adattarsi molto bene per soddisfare le esigenze di quelle donne che desiderano un cambiamento ma… non sono pronte a sperimentarlo in maniera troppo drastica e radicale.
Il degradé può infatti favorire un cambiamento graduale, evitando lo sconvolgimento che si potrebbe avvertire con l’arrivo di un colore completamento nuovo ma, contemporaneamente, permettendo alla propria chioma di risultare più luminosa e splendente.
Come se non bastassero i buoni motivi di cui sopra per poter valutare questa tecnica, il degradé permetterà a tutte le donne interessate di poter nascondere i capelli bianchi e allungare la bontà di tale “copertura”, evitando cioè che il problema della ricrescita di manifesti molto presto!
Come si applica il degradé
Il degradé si applica attraverso l’imposizione di tonalità di colore diverse su sottili ciocche di capelli.
L’applicazione avviene in diversi punti della lunghezza del capello, con l’hairstylist che prima di procedere alla tintura dividerà la capigliatura della cliente in numerose sezioni, partendo non dalla sommità della testa, bensì dalla nuca.
Le tinte applicate saranno più scure o più chiare del colore di base della chioma, al fine di ottenere un effetto finale desiderato in misura più precisa.
A chi sta bene il degradé
Il degradé può star ben… a tutte le donne che vogliono rinnovare il proprio look dandole un tocco estremamente naturale!
L’obiettivo di questa tecnica è d’altronde quello di esaltare i punti di vantaggio del proprio viso e… questo non può che cambiare da persona a persona.
È dunque nella capacità e nella bravura dell’analisi del parrucchiere il vero segreto della bontà di questa tecnica. Non importa pertanto che tipo di capigliatura o di colore naturale si abbia, perché il degradé, se realizzato dalle esperte mani di un buon hairstylist, potrà generare un valore aggiunto estremamente gradito.
Per esempio, se hai i capelli particolarmente lunghi, allora il tuo parrucchiere di riferimento potrà certamente utilizzare diversi colori e determinare un effetto sfumato più ampio. Di contro, se hai i capelli corti, generalmente il tuo hairstylist dovrebbe puntare sull’uso di meno colori, in maniera tale che l’effetto non si allontani troppo dal tuo colore naturale.
Gli stessi vantaggi possono identicamente essere portati su capelli poco mossi o… afro! Se infatti hai i capelli lievemente mossi, il degradé costituirà certamente l’approdo privilegiato per un look da urlo. Se invece hai i capelli afro, in questo caso il parrucchiere sceglierà molto probabilmente di tingere delle ciocche doppie, per dare la sensazione di una maggiore vitalità al riccio.
Degradé o balayage?
Molto spesso si tende a confondere il degradé, protagonista del nostro odierno approfondimento, con il balayage, altro “must” per molte donne che sono appassionate delle ultime novità in materia di hairstyle.
Ma quali sono le differenze? E che cosa conviene applicare sulla propria chioma?
Iniziamo subito con l’affermare che le differenze sono notevoli, soprattutto sotto il profilo “tecnico”.
Con il balayage, per esempio, il parrucchiere decolora sempre a meno libera, con mani o pennello, alla ricerca del risultato più naturale, considerato che viene ridotto il contrasto con il proprio colore di base. Dunque, il parrucchiere seleziona le ciocche da schiarire e personalizzerà il proprio lavoro scegliendo volta per volta il numero delle ciocche, il loro spessore e il posizionamento. Di norma, più il posizionamento è verticale e più la schiaritura sarà sottile.
Una volta effettuate le schiariture, con l balayage si cerca di tonalizzare con prodotti senza ossigeno, mescolando la tonalità desiderata con quella base.
Così facendo è possibile ottenere un risultato straordinariamente personalizzato. Inoltre, creando un contrasto con la radice piuttosto basso… basso è anche il mantenimento di questo approccio. Si può infatti diradare la propria abitudine a ritoccare la chioma, con conseguente risparmio e minore affaticamento per i capelli.
Di contro, è anche vero che il balayage dovrebbe essere evitato se i tuoi capelli sono già molto rovinati. In questo caso, infatti, è sicuramente più consigliabile scurire con un tonalizzante che possa chiudere le squame dei capelli, e poi tornare a schiarire mediante il balayage solamente dopo qualche tempo.
Con il degradé, invece, c’è una differenza molto importante rispetto al balayage: si scelgono infatti di norma 2 tonalità di biondo da applicare in porzioni diverse e vicine, con 3 colori finali come risultato atteso. Cambia, rispetto al balayage, anche la tecnica che potrai utilizzare: il pettine a coda verrà infatti posizionato a 45 gradi, in maniera tale che le schiariture risultino ancora più naturali.
Speriamo che queste brevi considerazioni sul degradé possano esserti state utili per poter migliorare la conoscenza con questa tecnica così alla moda. Se vuoi approfondire, ti suggeriamo naturalmente di parlarne con il tuo parrucchiere di fiducia!